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La cicogna bianca
(Ciconia ciconia), era
quasi scomparsa dal panorama faunistico isolano. Da qualche anno è
ritornata a nidificare. Una gradita presenza è segnalata in territorio di
Randazzo, dove ha nidificato sopra un traliccio della luce.
Le cicogne bianche sono uccelli migratori e dopo aver nidificato in Europa si spostano in Africa, passando attraverso la nostra penisola e, superando lo stretto di
Messina, raggiungono la Sicilia e, quando non vi nidificano, da quì
attraversando il canale di Sicilia
approdano sulle coste tunisine di Capo Bon, dove
trascorreranno l'inverno. La migrazione primaverile, verso le aree di riproduzione, inizia in febbraio e i primi uccelli arrivano in Europa già ai primi di marzo. Il viaggio verso l'Europa avviene in genere più rapidamente di quello autunnale. I primi ad arrivare sono i maschi e tra questi i più veloci possono scegliere i siti migliori per la costruzione del nido. Le
cicogne, come tutti gli altri uccelli migratori, possiedono dei
particolari geni nel loro cervello che li guidano e le
consentono di raggiungere mete molto lontane come l’Africa dove
svernare, senza problemi di orientamento. La Cicogna bianca è uno di quegli uccelli che tutti conoscono e pochi sono riusciti vederlo dal vivo. Questo splendido e grande uccello, grazie alla sua abitudine di nidificare sui tetti delle case, è entrato in molte fiabe e in tutti i paesi è da sempre considerato una specie di portafortuna, simbolo di felicità, fecondità e fedeltà. La Cicogna è inconfondibile, per le sue dimensioni, il piumaggio bianco e nero, il becco rosso-aranciato e appuntito e le lunghe e sottili zampe. In piedi è alta 100-115 centimetri e in volo l'apertura alare supera il metro e mezzo mettendo bene in evidenza le penne remiganti completamente nere. Il lungo collo presenta sul davanti penne più lunghe che cadono sul "petto" dall'aspetto un po disordinato. Gli occhi grigi sono circondati da pelle nuda scura e sembrano quindi tagliati a mandorla. Il becco, lungo 15-20 centimetri, è forte e appuntito e particolarmente adatto alla caccia di piccole prede (insetti, piccoli mammiferi, anfibi e rettili) nell'erba alta e nell'acqua. Maschi e femmine sono indistinguibili anche se i primi sono generalmente più grandi. I giovani sono riconoscibili per il colore più scuro di becco e zampe. La struttura delle ali, lunghe, larghe e con le punte "sfrangiate" è simile a quella dei grandi rapaci. Come questi la Cicogna è un'ottima veleggiatrice e planatrice: le ali vengono battute solo quando è strettamente necessario e per brevi spostamenti. Sfruttando sapientemente le correnti ascensionali di aria calda, le cosiddette "termiche" che si producono dal suolo per azione dei raggi solari, le cicogne, così come gli alianti, si innalzano volando a spirale all'interno delle correnti poi scivolano via seguendo un percorso rettilineo e perdendo lentamente quota fino a raggiungere un'altra termica o decidendo di atterrare”. Il
ritorno e la permanenza delle cicogne, conferma ancora una volta come il
nostro territorio, presenti alcuni aspetti indicatori di grande integrità
dell’ecosistema che consentono la vita di alcune sensibilissime specie
di avifauna di grande interesse scientifico e naturalistico. Non è solo la fauna che abbiamo sopra descritto, a rendere di grande interesse naturalistico il territorio siciliano. Un altro universo animale, presente nell’area, completa l’interazione biologica con le altre varie componenti: il mondo dei rettili. Un universo meno appariscente, per certi versi più misterioso e portatore nell’uomo di sensazioni ataviche negative e di paure ancestrali che nel corso dei secoli hanno sempre suggestionato la sua grande immaginazione di piccolo e misero mortale. Nella realtà i rettili rappresentano solamente una delle presenze biologiche molto attiva in tutto il comprensorio. |