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- Il salice di Gussone (Salix gussonei), il salice bianco (salix alba) e il salice rosso ( salix purpurea) sono un’associazione vegetale presente lungo il fiume ed anche all’interno dell’alveo stesso, in particolare nel tratto più a monte. I salici sono piante molto antiche, che prediligono le fiumare e i terreni inondati dalle acque; sono caratterizzate da una chioma e dai rami molto flessibili ma resistenti; le foglie sono leggerissime foglie lanceolate-acuminate grigio-argentato. I frutti sono costituiti da alcuni semi coperti di fibre cotonose racchiusi in un contenitore. Il legno di colore bruno-scuro con delle venature rossastre; non è considerato di grande pregio e non costituisce neanche combustibile, a causa del suo limitato potere calorifico. La corteccia è ricca di tannino, usato per la concia delle pelli ed in passato per la produzione artigianale di prodotti usati in farmacia. Le loro radici sono considerate utilissime ai fini del mantenimento dei pendii franosi. In alcuni tratti del fiume, queste piante riescono a propagarsi per talea. Nell’antichità il salice era considerato come albero sacro propiziatore della pioggia. Anticamente, il salice era chiamato “Vimen”, tanto che da questa pianta prese il nome un famoso colle di Roma: il viminale, così chiamato perchè ricoperto di una folta selva di salici che per la facilità di lavorazione del legno, gli antichi romani utilizzavano per la realizzazione di mobili, utensili, arnesi e articoli ad intreccio come ceste, canestri e utensili vari (vimini). |