Daily Archives: 5 febbraio 2015

Catena alimentare naturale

di E. Crimi

     Non vi deve essere stupore o tristezza nelle manifestazioni di “Madre Natura”, perche essa crea la vita e a volte la modifica a suo piacimento. La catena alimentare é una gerarchia, una piramide spietata, la natura non tollera eccessi, c’è sempre un predatore che attende un altro predatore.
Si è così, è solo la natura che attiva la catena alimentare, essenziale risorsa che serve anche ad apportare modifiche selettive benefiche alla vita selvatica. Praticamente, è un continuo divenire e alla fine il risultato è che ogni elemento in natura è un insieme, talora persino disorganico, di malattie, pezzi di vita, di lotte, coraggio, paura e debolezze, morti e rinascite. Soccombono i più deboli, forse ciò é crudele ma certamente necessario e inevitabile perché ogni animale selvatico che vive in natura per sopravvivere deve cacciare, può anche non piacere ma é la natura che si autoseleziona.
Non ci si può indignare davanti alle selezioni naturali, ma bisogna condannare gli attacchi che l’uomo indiscriminatamente volge contro di essa. La predazione governa l’evoluzione della specie e l’uomo é l’ultimo anello nella catena della vita, non abbiamo predatori al di sopra di noi. La natura è un bene perfetto che però risente degli interventi dell’uomo, in modo benefico quando esso agisce positivamente, in modo nocivo, quando gli interventi vengono posti in essere in forma deleteria, ecco, allora i risultati sono disastrosi e le conseguenze imprevedibili.

Catena_alimentare

La fauna mediterranea

di E. Crimi

     La fauna presente sul territorio etneo e nei bacini fluviali dei fiumi Alcantara e Simeto, è in generale presente su tutto il panorama faunistico mediterraneo, Nebrodi compresi. Malgrado il forte prelievo venatorio del passato, oggi la presenza faunistica è molto ricca e ben distribuita. Essa, come tutte le forme di vita qui esistenti, si è perfettamente integrata con tutte le altre componenti territoriali e come esse, risente degli interventi dell’uomo, in modo benefico quando esso agisce positivamente, in modo nocivo, quando gli interventi vengono posti in essere in forma deleteria. All’interno delle aree protette, qualsiasi attività di caccia è vietata in modo conforme alle leggi vigenti ed é anche per questo che le specie animali negli ultimi anni si sono fortemente incrementate sino a ricostituire l’equilibrio naturale, in passato messo a dura prova.
Benché oggi siano scomparse alcune specie di fauna, non conservate nemmeno nei ricordi della gente, la tutela di questi luoghi ha consentito il ricostituirsi di una discreta presenza faunistica, in particolare quella che non ha predatori in natura, come ad esempio la Volpe che oramai copre in modo uniforme tutto il territorio. Rileviamo da fonti storiche di letteratura che nei secoli scorsi vivevano nel territorio all’interno del Parco dell’Etna, Lupi, Caprioli, Cinghiali, Daini, Grifoni e persino Orsi.
Questi animali, per vari motivi,ad eccezione del Grifone, sono oramai scomparsi da tutto il comprensorio etneo e mediterraneo a causa dell’apertura di nuove strade rotabili, dei disboscamenti e dell’esercizio della caccia, ciò ha portato all’estinzione di questi grandi mammiferi e continuano a minacciare la vita delle altre specie. Oggi, gli animali presenti su queste aree, come si accennava sopra, sono quelli diffusi su tutto il territorio isolano; oltre alla Volpe non è difficile incontrare la Donnola, la Martora, il Coniglio, la Lepre, il Gatto selvatico, l’Istrice, il Riccio, il Quercino, il Ghiro, diverse specie di rapaci diurni come l’Aquila, il Gheppio, alcuni Falchi, la Poiana e notturni come il Gufo comune, l’Assiolo, il Barbagianni, l’Allocco, la Civetta e numerosi altri uccelli come la Coturnice e la Beccaccia e uccelli acquatici come l’Airone cenerino, il Martin pescatore, la Gallinella d’Acqua, il Germano reale, il Merlo acquaiolo e persino la Cicogna.
Un altro universo animale, presente nell’areale mediterraneo, completa l’interazione biologica con le altre varie componenti: il mondo dei rettili. Esso contribuisce a rendere di grande interesse naturalistico il territorio siciliano e completa l’interazione biologica con le altre varie componenti naturali. Un universo meno appariscente e sfuggente, per certi versi più misterioso e portatore nell’uomo di sensazioni ataviche negative e di paure ancestrali che nel corso dei secoli hanno sempre suggestionato la sua grande immaginazione di piccolo e misero mortale. Animali silenziosi, oscuri e leggendari, custodi inconsapevoli di un incredibile potere primordiale, i rettili rappresentano uno dei più vecchi e più diffusi simboli mitologici. Il loro veleno è associato al potere di guarire, condannare o donare una maggiore coscienza espansa. Il loro cambiar pelle li rende simbolo di rinnovamento, rinascita e anche di immortalità. Nella realtà odierna la loro aura di onnipotenza e di malefica stregoneria é molto ridimensionata, tanto da rendersi più miti e innocui. Per tanti, i rettili rappresentano solamente una presenza biologica molto importante ai fini dell’equilibrio ecologico dell’ambiente e del mantenimento della biodiversità, senza però perdere mai quel loro essere imperscrutabili e, per certi versi, seducenti. Molto diffusi sono la Vipera, pericolosa per il suo veleno ed altri rettili non velenosi come il Biacco, il Saettone occhirossi e la Biscia dal collare. Oltre ai sopra indicati rettili, nell’area vivono una grande quantità di altre specie minori, come numerose lucertole, gongili, ramarri, gechi luscengole ed emidattili.
La protezione della fauna e di tutti gli altri elementi che concorrono a rendere estremamente interessante il territorio mediterraneo, certamente pone all’uomo delle problematiche non indifferenti, riguardanti la tutela dei suoi interessi di natura scientifico-naturalistica, dato che questo territorio, tra l’altro, è interessato a tutte queste componenti. Al di fuori degli ordinamenti scritti dall’uomo, sono sottintese le norme che non amano i codici e che provengono direttamente dal nostro cuore che dobbiamo sapere ascoltare. Il nostro territorio e la sua fauna, può essere considerato ancora come un gioiello naturalistico di grande rilevanza, “Madre Natura” parla a chi la sa ascoltare e nessuno può capirla senza sentire e comprendere la sua voce che a volte soffre per le numerose ferite che l’uomo le infligge.
A volte l’uomo tiene il cuore e l’anima spenti e non sente i lamenti che si levano da essa che così paga sempre per le colpe dei propri figli, presi da sentimenti negativi che li inducono a portarle degli attacchi indiscriminati e a volte letali quando conducono alla distruzione di questa meravigliosa, impressionante ricchezza.

Gatto_selvatico